Vicini e attenti al mondo del carcere, la Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, in occasione del Natale, hanno donato 500 pandori ai detenuti e polizia penitenziaria per il pranzo di Natale.
La consegna è avvenuta il 23 dicembre nella Casa Circondariale di Terni alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese, del direttore della casa circondariale Luca Sardella, del comandante della Polizia Penitenziaria Fabio Gallo, del vicario episcopale per la carità mons. Paolo Carloni, del direttore della Caritas diocesana padre Stefano Tondelli, del presidente dell’associazione di volontariato San Martino Francesco Venturini, della responsabile del settore carcere della Caritas Nadia Agostini, di altri volontari. Il vescovo ha visitato i presepi realizzati dai detenuti che ha poi incontrato in una rappresentanza nel teatro della casa circondariale, per un saluto a conclusione del suo mandato e per parlare del senso del Natale, come speranza per tutti gli uomini.
“In tempo di Covid tutto è più difficile – ha ricordato il vescovo -. Il clima che ricorda questa festa è di affetto, nostalgia e sentimento che diventa pesante per chi si torva in una situazione di reclusione. Noi siamo venuti per portare il nostro saluto e vicinanza. Il Natale ci ricorda la nascita di Gesù che si è fatto uomo, è segno di speranza. Vivere il Natale solo gestendo gli aspetti esteriori è relativo e solo se si vive la sostanza del mistero possiamo arricchirci di speranza e di amore e anche proiettarci nel futuro con più serenità e gioia. A Natale vogliamo farci alimentare da questa speranza che spinge a guardare a come risolvere le situazioni. Via auguro che questo Natale possa darvi la forza di sperimentare la speranza che è nel cuore di ciascuno di voi”.
L’incontro si è concluso con un momento di preghiera e scambio augurale. Il comandante Gallo ha ringraziato il vescovo per la presenza e la vicinanza mostrata nei sette anni del suo episcopato. Al vescovo è stata donata una bottiglia di olio e una bottiglietta di essenza di lavanda, prodotte all’interno del carcere.
Un particolare contributo spirituale e morale a favore dei detenuti viene dall’opera del cappellano padre Massimo Lelli, che potranno partecipare alle messe che saranno celebrate nei prossimi giorni all’interno dei vari padiglioni e ricevere anche un piccolo dono natalizio.